“Niente ci vuole a far la pazza, creda a me! Gliel’insegno io come si fa. Basta che Lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza!” La trappola, la chiusura, la rivolta, la follia. Il tradimento, la difesa del prestigio sociale a tutti i costi, le spalle al muro.
Con Il Berretto a Sonagli Malosti ha affrontato per la prima volta Pirandello, confrontandosi con uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano, cercando di strapparlo allo stereotipo e tentando di restituire la forza eversiva originaria di quei “corpi in rivolta” posti al centro della scena che è anche labirinto: una feroce macchina/trappola. Un testo vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, molto evidente nel testo scritto in dialetto siciliano che è alla base di un lavoro originale di drammaturgia. Una versione più dura, non ripulita del testo pirandelliano, che assume in sé elementi dialettali, per permettere di affidare agli attori una partitura più ritmica e musicale.
Teatro di Dioniso
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello / luci Francesco Dell’Elba / scene Carmelo Giammello / costumi Alessio Rosati / macchinista e direttore di scena Gennaro Cerlino / assistente alla regia Elena Serra / assistente ai costumi Michela Pagano / realizzazione costumi Laboratorio Nuvia Valestri / sarta di compagnia Aurora Damanti / parrucche Mario Audello / con il sostegno del Sistema Teatro Torino
con Daniela Marra, Valter Malosti, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Maria Lombardo, Roberta Crivelli
adattamento e regia VALTER MALOSTI