A Pulsano gli omaggi “Scontati” di Lorenzo Kruger e Giacomo Toni a Paolo Conte

Omaggi “Scontati” a Paolo Conte ieri sera al Villanova di Pulsano, dove è andato in scena il concerto-tributo di Lorenzo Kruger (Nobraino) e Giacomo Toni (Novecento Band) al grande avvocato-cantautore jazz Paolo Conte.

Un’ora e mezza di grande spettacolo nonostante la serata non proprio primaverile, fra gestualità caricaturali, grande movimento per il palco ed interazione col pubblico, con Toni che ha aperto il concerto con un “Un pubblico di maiali, il MIO pubblico!”, scatendando le risate del pubblico, con tanto di grugnito di risposta.

Lorenzo Kruger è il cantante dei Nobraino, nota indie-band italiana, con la quale ha pubblicato nel 2014 il quinto album, “L’ultimo dei Nobraino”. A questa esperienza Lorenzo Kruger deve la maturazione di tutti i suoi aspetti artistici, restituendo agli Scontati un impatto live ancora più forte. Lorenzo Kruger è anche attore e poeta, è un frontman che conquista il palco con la sua energia e coinvolge il pubblico in modo allegro e divertente.

Giacomo Toni è un artista poliedrico: autore cantante e pianista. Dal 2005 è la voce della ‘900 Band, con la quale ha debuttato nel 2013. Il suo approccio al pubblico travalica il mezzo di comunicazione, i suoi concerti offrono capolavori comici, ballate splendide e malinconiche: ogni canzone è un tornado di riferimenti musicali disparati, dalla scuola genovese al jazz sperimentale. La sua musica, il suo linguaggio originale, i giochi di parole delle sue composizioni si mescolano, si rintracciano, si rispecchiano ed arricchiscono i capolavori di Paolo Conte.

Tante le canzoni eseguite con estro e partecipazione dal duo, come “Bartali”, “Wanda”, “Azzurro”, “Genova per noi”, “Via con me” e la straordinaria “La Topolino Amaranto”, eseguita da Kruger mentre mimava di essere al volante della storica icona FIAT e con Toni al suo fianco, con tanto di fascia tricolore legata al capo. Un tributo che ha saputo cogliere la vena estroversa e bizzarra di Paolo Conte, resa al massimo attraverso mille artifici: aste del microfono che diventavano ora remi, ora trombe, poi la leva del cambio di un’auto, senza contare l’armamentario di giochi e attrezzi che Kruger si porta dietro dai tempi delle prime esperienze con i Nobraino, come il classico kazoo (usato per ricreare dei giochi di risonanze in un calice colmo di vino) o una diamonica per accompagnare all’unisono Toni, che nella foga del concerto è anche caduto mentre saliva sul pianoforte (un verticale, quindi abbastanza alto), ferendosi anche alla mano e continuando a suonare come se niente fosse. Un caso dove il detto “dare il sangue per la musica” è azzeccatissimo…

 

 

 

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